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Afragola. Il sindaco Antonio Pannone è dinanzi a un bivio, gli scenari possibili

Afragola. Il sindaco Antonio Pannone è dinanzi a un bivio, gli scenari possibili

Il sindaco di Afragola, Antonio Pannone, ha formalizzato le sue dimissioni il 6 ottobre 2025, azzerando contestualmente la giunta comunale. Nella motivazione ufficiale parla di “assenza delle condizioni per un’effettiva agibilità politico-istituzionale” e di difficoltà nel mantenere gli equilibri all’interno della coalizione di maggioranza.

La legge gli concede un termine (20 giorni) entro il quale potrà eventualmente ritirare le dimissioni e tentare di ricomporre la maggioranza; in caso contrario, il consiglio comunale sarà sciolto e si andrà a elezioni anticipate.

La domanda che molti cittadini e osservatori si pongono è: ritirerà le dimissioni, recuperando i rapporti con la maggioranza o deciderà di non tornare indietro e preparare una proposta politica alternativa per le prossime elezioni?


Gli scenari possibili

1. Ritirare le dimissioni e ricostruire la maggioranza

Questa è la strada “teoricamente più comoda” da un punto di vista istituzionale: dare un segnale di responsabilità, cercare nuove intese, individuare assessori di garanzia che facciano da collante, mettere da parte personalismi troppo spiccati, ricucire i rapporti con i consiglieri più critici. Ma si rischia che le stesse forze che lo mettono in difficoltà continuino a condizionare ogni decisione, rendendo la sua azione amministrativa debole o bloccata.

2. Lasciare che le dimissioni diventino irrevocabili e staccare la spina

Questa opzione implica non tornare sui propri passi. Permetterebbe a Pannone di uscire dal ruolo istituzionale e far maturare una pausa, un momento di riflessione, e soprattutto presentarsi alle elezioni con meno “zavorre politiche”. In questo caso potrà ricostruire alleanze, progettare una nuova classe dirigente, proporre un progetto diverso.

3. Una via ibrida: usare il termine ultimo del 26 ottobre per cercare di recuperare il rapporto con i consiglieri della sua maggioranza

In realtà, l’arma più forte che Pannone ha in mano è proprio il tempo concesso dalla legge per il ritiro delle dimissioni. Può usarlo come leva negoziale: dire “o condizioni chiare e un nuovo patto di coalizione o vado fino in fondo e non ritiro le dimissioni”.

In questo scenario si giocano entrambe le carte: la disponibilità al dialogo e la fermezza su un progetto nuovo, ma a condizioni ragionevoli. Se le richieste sono eccessive o disfunzionali, potrà far maturare il non ritorno. Magari, si aprirà ad Afragola una nuova stagione politica.