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Inter-Napoli nel segno dei cori razzisti. Dov’erano la Figc e l’arbitro?

Inter-Napoli nel segno dei cori razzisti. Dov’erano la Figc e l’arbitro?

Inter-Napoli nel segno dei cori razzisti. Dov’erano la Figc e l’arbitro?

di Alfonso Infantino

Doveva essere una serata di festa, doveva essere il big-match della 18°giornata di serie A, doveva essere il boxing-day tanto desiderato, per emulare il campionato inglese. Invece Inter-Napoli, tutto è stato fuorché questo, aldilà della partita in sé.

Il day-after è duro da spiegare, da digerire e da motivare. Perché quanto accaduto non può essere razionalizzato e né giustificato. Scontri, ululati razzisti, un morto. Questo è il responso che emerge in Inter-Napoli il 26 dicembre, in periodo natalizio.

Questo è il vero risultato di Inter-Napoli, che vanifica quello sportivo sotto qualsiasi aspetto. La panchina del Napoli a sollecitare la procura federale a sospendere la partita per tre volte, a causa dei reiterati cori razzisti verso Koulibaly.

Ad essi vanno aggiunti i consueti beceri cori verso Napoli e i napoletani. La Milano come città migliore come qualità della vita, non si è dimostrata allo stesso modo a livello di educazione e comportamento.

Una procura federale (la Figc) che si dimostra sorda ai solleciti del Napoli di sospendere la partita, limitandosi esclusivamente a far annunciare allo spiker di invitare a questa gentaglia, di smetterla con i cori verso Napoli e verso Koulibaly.

Un arbitro come Mazzoleni (a giugno si ritira) che si mostra così lucido ad espellere Koulibaly e Insigne, e così indifferente a non assumersi la responsabilità di sospendere la gara. Come se non fosse un problema. Aria di protagonismo?

Ancelotti a Skysport: “Abbiamo chiesto alla procura federale di sospendere la partita per tre volte. Sono stati fatti degli annunci, ma si è continuato a giocare. La prossima volta ci fermiamo noi. Se poi ci danno la sconfitta a tavolino, pazienza”.

Una procura federale che il giorno dopo se ne esce: “Inter-Napoli era da sospendere”.  A che serve dirlo dopo se non è avvenuto sul momento? Un fatto inquietante e che dimostra ancor di più la sua inettitudine e la sua incapacità.

E’ mancato il coraggio, è mancata la volontà da parte sia della procura federale e dell’arbitro Mazzoleni, di fermare lo scempio che era in atto. Che si proceda dopo con squalifiche e ammende, è inutile, intanto il danno è stato fatto ed è grave.

Bisognava agire prima drasticamente e non dopo. Astenersi è stato superficiale e nocivo. Preoccupa molto che l’arbitro e la Figc si sono dimostrati assenti allo squallore in corso. Manca poco al 2019, dove andremo a finire di questo passo?