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Chiedevano soldi per annullare multe e restituire patenti: la guardia di finanza scopre tutto

Chiedevano soldi per annullare multe e restituire patenti: la guardia di finanza scopre tutto

Chiedevano soldi per annullare multe e restituire patenti: la guardia di finanza scopre tutto

Associazione per delinquere, corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato. Sono queste le ipotesi di reato contestate dalla Procura di Napoli a venti persone, nove delle quali sottoposte alla misura degli arresti domiciliari, cinque alla misura dell’obbligo di dimora e sei alla sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio.

Nel corso delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza sono stati acquisiti gravi indizi in ordine a reiterati episodi di corruzione che sarebbero stati commessi da pubblici funzionari della Prefettura, addetti all’Ufficio Patenti, da un funzionario della Motorizzazione Civile di Napoli oltre che da un appartenente alla Polizia di Stato, cui si sarebbero rivolti intermediari di pratiche auto per rendere inefficaci i verbali relativi all’applicazione delle sanzioni di sospensione o revoca di patenti, redatti dalle varie forze di polizia per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, alcol e altre gravi violazioni al codice della strada.

Quali sono gli oggetti delle richieste illecite?

Oggetto delle richieste illecite dei soggetti privati sarebbero state, di volta in volta, l’indebita restituzione di patenti di guida ritirate e gravate da provvedimento di sospensione o revoca; la falsificazione materiale della patente di guida o di altri provvedimenti autorizzatori;

l’illecita richiesta del duplicato di patenti benché le stesse fossero già gravate da provvedimenti ostativi;

il rinnovo delle patenti senza lo svolgimento delle previste visite mediche;

la restituzione di punti decurtati dalle patenti per infrazioni al codice della strada in assenza dell’effettiva frequenza dei previsti corsi;

la predisposizione di falsa documentazione abilitativa alla guida temporanea in presenza di sospensione o revoca.

E ancora l’occultamento delle pratiche amministrative e dei verbali trasmessi in Prefettura dagli organi accertatori, con lo scopo di evitarne la trattazione, facendo decadere i termini di prescrizione previsti per l’emissione dei decreti sanzionatori.

Tali illeciti, che sarebbero stati realizzati previa remunerazione dei pubblici ufficiali coinvolti, avrebbero pertanto consentito ai soggetti sanzionati di continuare a circolare nonostante le gravi violazioni al codice della strada.

Attività di indagine della Guardia di Finanza

Le attività di indagine della Guardia di Finanza hanno, inoltre, fatto emergere fenomeni di assenteismo da parte di alcuni dipendenti dell’Ufficio Patenti della Prefettura di Napoli.

Ciò sarebbe avvenuto attraverso la creazione di un sistema per la copertura delle assenze dal lavoro che prevedeva una sorta di “turno parallelo” per le marcature in entrata e in uscita, con il c.d. badge, di soggetti non presenti al lavoro, al quale avrebbe partecipato, in alcuni casi, anche personale esterno all’Amministrazione.