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Papa Francesco resta bloccato 25 minuti in ascensore e rischia di saltare l’Angelus

Papa Francesco resta bloccato 25 minuti in ascensore e rischia di saltare l’Angelus
Il Papa bloccato in ascensore

«Devo scusarmi del ritardo: sono rimasto chiuso in ascensore per 25 minuti, c’è stato un calo di tensione ma poi sono venuti i vigili del fuoco». Con queste parole Papa Francesco si è scusato per il ritardo, di circa 10 minuti, con il quale ha iniziato l’Angelus di oggi [domenica 01 settembre 2019]. L’ascensore è quello che permette al Santo Padre di raggiungere il terzo piano del Palazzo Apostolico, da dove, ogni domenica, si affaccia per la preghiera. Ovviamentei vigili del fuoco intervenuti sono quelli che hanno la caserma operativa nel cortile di San Damaso, nel cuore dello Stato-Città.

L’angelus di Papa Francesco

Il Papa si è soffermato sulla “corsa ai primi posti“, ritenendo che: “è un atteggiamento piuttosto diffuso, anche ai nostri giorni“. Ha chiuso la riflessione aggiungendo: “questa corsa ai primi posti fa male alla comunità, sia civile sia ecclesiale, perché rovina la fraternità, […], tutti conosciamo questi arrampicatori“.

Il Concistoro: 13 nuovi Cardinali

Papa Francesco ha annunciato la convocazione, per il prossimo 5 ottobre, di un Concistoro per la creazione di 13 nuovi cardinali (10 saranno quelli con meno di 80 anni e quindi possibili elettori in Conclave). I nuovi porporati rappresenteranno diverse parti del mondo, tra questi c’è Mons. Matteo Zuppi. Nominato Vescovo ausiliare di Roma da Papa Benedetto XVI, dal 2015, per volere di Papa Francesco, è Arcivescovo metropolita di Bologna.

Gli altri porporati sono: Mons. Miguel Angel Ayuso Guixot, mccj – presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso;  Mons. José Tolentino Medonça – archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa; Mons. Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo – arcivescovo de Jakarta e presidente della Conferenza episcopale dell’Indonesia; Mons. Juan de la Caridad García Rodríguez – arcivescovo de San Cristóbal de la Habana; Mons. Fridolin Ambongo Besungu, o.f.m. cap – arcivescovo di Kinshasa e vice-Presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO); Mons. Jean-Claude Höllerich, sj – arcivescovo di Lussemburgo; Mons. Alvaro L. Ramazzini Imeri – vescovo di Huehuetenamgo che attualmente presiede la Commissione per le Comunicazioni Sociali e la Commissione per la Pastorale Penitenziaria; Mons. Cristóbal López Romero, sdb – arcivescovo di Rabat da dicembre 2017; Padre Michael Czerny, sj – Sotto Segretario della Sezione Migranti del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e, dal 2010, Consulente presso il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Tre saranno i cardinali non elettori (per aver già 80 anni): Mons. Michael Louis Fitzgerald – arcivescovo Emerito di Nepte, dal 2006 al 2012 è stato Nunzio Apostolico dell’Egitto; Mons. Sigitas Tamkevicius, sj – arcivescovo Emerito di Kaunas, che è stato anche presidente della Conferenza Episcopale di Lituania; Mons. Eugenio Dal Corso, psdp – vescovo Emerito di Benguela.