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10 febbraio 1932. Sono passati 87 anni da quando Il Volto Santo parlò a madre Flora

10 febbraio 1932. Sono passati 87 anni da quando Il Volto Santo parlò a madre Flora
Chi era Flora Romano?

Flora Romano, nata a Napoli il 17 gennaio del 1899, non ebbe una vita facile e sin da bambina fu colpita da diversi lutti e dolori. Aveva solo 18 anni, quando, nel 1917, sposò il Comm. Erberto De Santis, un uomo che aveva molti anni più di lei ed era malato. Flora accettò di sposarlo solo perché era un uomo buono, ricco di beni materiali e di spirito, e poteva, in quel modo, porre fine alle sue difficoltà. Il Commendatore lavorava in banca a Meta di Sorrento e amava l’infanzia abbandonata. De Santis era anche promotore di diverse missioni e divulgatore di periodici a carattere religioso: tra questi c’era Crociata Missionaria. Sulla copertina di un numero di quel periodico era stampato un Volto Santo, riproduzione di un’opera realizzata dalla pittrice Rina Maluta (che si era ispirata ad un antichissimo crocifisso custodito nella cattedrale di Lucca). I coniugi, profondamente colpiti da quella bellezza soave e austera, profonda e serena, ritagliarono l’immagine e la incorniciarono.

Il prodigio: il Volto Santo parla con Flora

Nel lontano 1932, il 10 febbraio, mentre Flora era in preghiera, dinanzi al Volto di Gesù, lo vide animarsi prodigiosamente e trasfigurarsi di bellezza: la luce fu così forte che illuminò tutta la stanza. L’immagine le parlò dicendo:

“Flora, guarda questo Volto tanto offeso e ingiuriato. Amalo e fallo amare”.

Quella chiamata divenne per Flora una adesione totale alla missione d’amore che quel Volto, così bello e Santo, le aveva affidato. Si dedicò, da quel momento, alla preghiera incessante, alla penitenza e alle opere di carità.

La Casa del Volto Santo ai Ponti Rossi

Con l’aiuto del marito trasformò in cappella alcune stanze della casa comprata ai Ponti Rossi. Nasceva, così, la Casa del Volto Santo. Attigua alla cappella realizzò, per lei, una piccola stanzetta. Quel luogo, per molti anni, fu usato per gli incontri con i numerosi fedeli che iniziarono a raggiungerla. Flora Romano in De Santis divenne per tutti madre Flora e in centinaia le chiedevano un incontro personale con Cristo. Alla morte del marito, nel 1948, trasformò l’abitazione ai Ponti Rossi in un orfanotrofio. Chiamò a gestirlo le suore Piccole Ancelle di Cristo Re, fondate, ad Afragola, dai Venerabili padre Sosio Del Prete e suor Antonietta Giugliano. Nel 1965 il cardinale arcivescovo Alfonso Castaldo, attraverso il suo vicario mons. Erberto D’Agnese, autorizzò la Celebrazione Eucaristica quotidiana nella cappellina della Casa del Volto Santo di Capodimonte “a beneficio spirituale dei devoti, degli orfanelli e degli assistenti degli orfanelli”.

La morte di madre Flora

Il 31 maggio del 1969 madre Flora concluse la sua giornata terrena. Moriva povera e in grande considerazione di santità. Una folla di “figli” spirituali e di fedeli si radunò per salutarla. Fu tale il clamore determinato dalla morte di madre Flora che, per 10 giorni, non si riuscì a trasportarne il corpo al cimitero. Il 10 giugno, i fedeli presenti, con un atto di forza, la tumularono all’interno della cappella. Per volontà popolare e con l’assenso delle autorità, madre Flora non si separò, nemmeno in morte, da quel Volto Santo che tanto aveva amato e fatto amare. Singolare il fatto che, ancora oggi, in molti, appoggiano nella struttura muraria della parete traforata, i loro messaggi, confidenze e richieste d’aiuto: una chiara testimonianza della fama di santità che ancora circonda la figura di madre Flora.

La costruzione del nuovo Santuario

La devozione al Volto Santo di Gesù, nella città di Napoli e nell’intero meridione, si è sviluppata da Capodimonte per opera di madre Flora. Nel suo testamento indicò la Chiesa di Napoli come erede delle sue opere e del culto da propagare in onore del Volto Santo, in alternativa indicò la Congregazione delle Piccole Ancelle di Cristo Re. La Curia Arcivescovile, considerando l’impegno spirituale, educativo e sociale delle Piccole Ancelle, preferì che fossero queste ad accettare l’eredità. Dovevano rispettare, tuttavia, l’impegno di diffondere il culto al Volto Santo e di edificare un Santuario. La prima pietra del nascente Tempio del Volto Santo, fu benedetta, il 25 febbraio del 1990, dal cardinale Michele Giordano che, in seguito, il 10 marzo del 1996, solennemente ne celebrò l’apertura. Il Santuario è un luogo di culto tra i più amati dai napoletani. Si erge su uno dei versanti della collina di Capodimonte, in via Ponti Rossi, e si affaccia su un bellissimo panorama di Napoli. L’immagine del Volto Santo che parlò a madre Flora troneggia sulla parete di fondo, dietro l’altare. I lavori di completamento e di perfezionamento del Santuario sono ancora in corso. Di recente l’immagine del Volto Santo è stata circondata da un mosaico che rappresenta la trasfigurazione.

10 febbraio e 6 agosto: la Festa del Volto Santo

Giorni di particolare devozione, con enorme afflusso di pellegrini, sono: il 10 febbraio, ricorrenza del prodigio operato con la trasfigurazione personale a madre Flora e la richiesta di impegno ad amarlo e farlo amare; il 6 agosto, giorno nel quale la Chiesa festeggia la trasfigurazione di Gesù sul Tabor.

                                                                                                 Giovanni Russo