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Mugnano in festa per “o’ scauzone “ : il Sacro Cuore di Gesù

Mugnano in festa per “o’ scauzone “ : il Sacro Cuore di Gesù

I cittadini di Mugnano, popoloso comune di quasi 35.000 abitanti alle porte di Napoli, hanno per patrono il martire di Sebaste San Biagio ma, senza fargli torto, onorano con particolare fervore e devozione il Sacro Cuore di Gesù. Al loro “scauzone” dedicano, ogni anno, una importante festa tra tradizione, spettacoli canori e pirotecnici.

La storia: l’arrivo di suor Maria Pia Brando

Nel  1881 il vicario generale dell’Arcidiocesi di Napoli, mons. Giuseppe Carbonelli, chiese ad una giovane donna di recarsi a Mugnano: era suor Maria Pia Brando. In paese Maria Pia conobbe don Vincenzo Orlando, che aveva acquistato alcuni locali, di proprietà del principe di Canosa Don Fabrizio Capece Minutolo, e vi aveva eretto un ritiro dedicato ai Sacratissimi Cuori. Con la morte del sacerdote la Brando si sentì chiamata a continuare l’opera e investì nel progetto tutta la sua eredità. Il convento continuò ad ampliarsi e fu destinato ad accogliere le orfanelle, per loro suor Maria Pia girava il paese chiedendo la carità. Per alleviare le sue stanchezze, in seguito, le fu regalato un cavallo e una carrozza.

La statua del Sacro Cuore

Terminato il complesso suor Maria Pia Brando volle far realizzare una statua del Sacro Cuore. Secondo una tradizione, tramandata da oltre un secolo, suor Maria Pia diede precise indicazioni per la realizzazione del viso, voleva che l’opera mostrasse a tutti i mugnanesi quel Gesù che le era apparso in sogno. Un episodio particolarissimo, legato al Sacro Cuore, avvenne proprio nel mezzo di trasporto che le era stato donato: una sera dei briganti volevano derubarla delle offerte per i poveri ma, nell’aprire la portiera, trovarono la carrozza vuota. Maria Pia raccontò al cocchiere che Gesù, per salvarla, l’aveva resa invisibile agli occhi dei ladri. Fu quello il primo miracolo del Sacro Cuore a Mugnano.

Perché i mugnanesi chiamano il Sacro Cuore “scauzone”?

Durante una notte suor Maria Pia fu svegliata da un forte rumore. Si armò di una mazza e scese in chiesa: il vetro della teca che custodiva il Sacro Cuore era rotto. La mattina successiva lo fece riparare, convinta che fosse stato il tentativo maldestro dei ladri. Dopo qualche giorno nuovamente fu svegliata dal rumore di vetri rotti, scese in chiesa e si trovò dinanzi la stessa scena ma, stavolta, i sandali di Gesù erano a terra. Ritenne quegli episodi dei chiari segni della volontà del Sacro Cuore di stare a più stretto contatto con i mugnanesi. Maria Pia decise di non far riparare il vetro e, da quel momento, per il “miracolo” dei sandali tolti, il Sacro Cuore di Gesù fu chiamato “scauzone” (per i non napoletani chiariamo che scauzone è un termine che indica proprio una persona che gira scalza, cioè senza scarpe).

Curiosità: due sorelle sante!

Suor Maria Pia è la sorella della ben più conosciuta Santa Maria Cristina Brando, fondatrice delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, che hanno la loro casa madre a Casoria (dove riposa anche il corpo della Santa). Le Suore Espiatrici oggi custodiscono anche il convento e la chiesa del Sacro Cuore di Mugnano e sono le propagatrici della devozione per  “o scauzone”.

I festeggiamenti

Quella del Sacro Cuore è la principale ricorrenza celebrata a Mugnano. La festa non segue le indicazioni liturgiche (che stabiliscono la memoria a giugno) ma viene riproposta, ogni anno, la terza domenica di ottobre; nel totale dura circa 10 giorni. La statua del Sacro Cuore, dopo la Concelebrazione Eucaristica Solenne in piazza alle ore 7.00, inizia a girare per le strade della cittadina e la processione si protrae fino a sera. Nei giorni successivi si tengono spettacoli canori, di cabaret e una gara pirotecnica. Quest’anno (2019) gli eventi clou saranno: lo spettacolo comico de “i ditelo voi” alle ore 22.00 di giovedì 24 ottobre, il concerto di Sal Da Vinci venerdì 25 ottobre, e la gara pirotecnica prevista per la serata di sabato 26 ottobre alla quale parteciperanno la “Fire Works Event” di Di Matteo; l’artificiosa dei fratelli Di Candia e la pirotecnica Cavour di Boccia.

                                                                                                 Giovanni Russo

 

La foto di copertina è stata scattata nel 2019 dal Fotografo G. Cecere

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