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Vita della Venerabile Antonietta Giugliano

Vita della Venerabile Antonietta Giugliano

Vita della Venerabile Antonietta Giugliano

di Giovanni Russo

Nascita e adolescenza di Antonietta

Antonietta Giugliano, nasce a New York l’undici luglio del 1909, da genitori originari di Afragola (Na). All’età di cinque anni resta orfana di madre. Il padre decide di tornare in Patria e l’affida alle suore della Carità del convitto Regina Coeli a Napoli. Negli anni dell’adolescenza Antonietta inizia un profondo cammino di preghiera, comincia la lettura assidua dell’Imitazione di Cristo, prega con la Bibbia e medita la vita di Santa Teresina del Bambin Gesù. Quando compie sedici anni la famiglia la richiama ad Afragola. Antonietta è una ragazza bella e ricca ma, in quegli anni, pensa a redigere il Regolamento di vita cristiana nel quale stabilisce impegni, esami di coscienza e penitenze. Poco dopo inizia l’amicizia con Raffaelina Tuccillo e, insieme, si recano a far visita ad una loro cugina, suora missionaria in Francia, Antonietta è incantata da quella serenità, vorrebbe lasciare tutto ed essere missionaria in qualche luogo lontano. Parlando di queste intenzioni con un cugino sacerdote, don Giuseppe Romanucci, è spinta a riflettere ulteriormente ed è indirizzata al francescano padre Sosio del Prete, che era organista e vicario del convento di Sant’Antonio di Afragola. È l’inizio del 1929, Antonietta ha perso anche suo padre ed è erede di un cospicuo patrimonio, ma non può ancora disporne perché la maggior età si raggiungeva a 21 anni.

Una povera vecchia traccia il sentiero di Santità

Nel maggio del 1930 padre Sosio del Prete (oggi Venerabile) è sconvolto da un accadimento, mentre sta rientrando in convento, è invitato da una donna ad andare ad amministrare l’estrema unzione ad una morente. Il Padre vi accorre e trova una povera vecchia, sprovvista di tutto. Colpito da quella desolazione si decide a lasciare la donna solo dopo averla vista spirare serena. Qualcosa in padre Sosio è cambiato: chiede al Ministro Provinciale l’autorizzazione per recarsi presso il sacro monte de La Verna (dove resta da luglio a settembre). Rientrato ad Afragola, convinto della ferma decisione di Antonietta, spinge la ragazza alla consacrazione, ma dovrà avvenire tra le strade. Affida alle sue cure i vecchi, poveri e ammalati, abbandonati a loro stessi, che vivono in un luogo, lontano dall’abitato, che tutti chiamavano Lazzaretto. Molti cercano di farle cambiare idea, ma la sua risposta è unica «voglio farmi religiosa, consacrare la mia vita a Lui».

Nasce una nuova Congregazione religiosa: le Piccole Ancelle di Cristo Re

Antonietta, entrata in possesso dell’eredità paterna, acquista, il 31 maggio del 1932, un fabbricato a pochi passi dal Santuario di Sant’Antonio. A lei si associano l’amica Raffaelina, Erminia Scafuto, Emilia Moccia e Rosa Loreto, tutte ragazze di buona famiglia. Dopo 6 giorni le ragazze aprono la casa. Il 13 giugno, festa patronale, giungono folle di pellegrini da tutta la regione e le ragazze colgono l’occasione per chiedere l’elemosina dinanzi al Santuario. La piccola comunità inizia ad accudire i vecchi nel Lazzaretto, apre un laboratorio, un asilo e una scuola di catechismo. Nell’aprile del 1933 l’Arcivescovo di Napoli Alessio Ascalesi visita per la prima volta la casa e vi ritorna diverse volte nei mesi successivi. Il 14 dicembre 1934 decide che tutti i vecchi debbano essere trasferiti dal Lazzaretto alla Casa-Ospizio, disgustato da quel luogo che definisce una cloaca. Il 20 ottobre del 1935, convinto dalla volontà delle giovani, nella Casa dell’Istituto ne consacra al Signore dieci. Da quel giorno Antonietta Giugliano sarà suor Antonietta di Gesù, l’amica Raffaelina diviene suor Franceschina: inizia la storia delle Piccole Ancelle di Cristo Re.

Le opere di carità si diffondono: nasce la Clinica Pio X

Nel 1937 viene aperta la seconda casa dell’Istituto a Torre Annunziata. Nel gennaio del 1943 ad Afragola è eseguito nella Casa-Ospizio un intervento chirurgico d’urgenza ad una ragazza di Casoria: nasce allora l’idea di creare una Clinica. Intitolata al papa Pio X sarà gestita, per il servizio infermieristico, da personale laico e dalle stesse religiose, capeggiate da suor Franceschina. Passata la guerra riprende l’attività espansiva della Congregazione, vengono aperte le case di Boscoreale, Napoli e Portici (1945), poi San Giuseppe Vesuviano, Castellammare di Stabia, Frattamaggiore, Lauro di Nola, Scauri e Posillipo. Alla prima attività, quella dell’assistenza agli anziani, la Congregazione associa quella della tutela ed educazione dell’infanzia e della gioventù abbandonata. Quest’accoglienza non si ferma al cibo, al vestiario e alle amorevoli cure della Madre, si spinge oltre, si passa all’inserimento professionale dei ragazzi. Le case si trasformarono in Centri di formazione professionale nel settore dell’industria, dell’artigianato e del commercio. A Portici al Centro di Formazione fu associato anche la Scuola Marittima Professionale, per la preparazione dei giovani all’attività di Mare, e fu realizzata la scuola di odontotecnica, la prima aperta nel Mezzogiorno.

Suor Antonietta costruisce un Santuario alla Madonna

Nel 1955, su richiesta del vescovo di Nola Mons. Adolfo Binni, si fa carico della costruzione di un Santuario alla Vergine Liberatrice dei Flagelli nel paese di Boscoreale. Antonietta accetta di buon grado e la devozione alla Liberatrice dei Flagelli diviene uno dei punti di spiritualità della Congregazione.

La malattia consuma l’esistenza di suor Antonietta

Gli anni sono trascorsi, è l’inizio del 1960, Madre Antonietta appare pallida, i giorni passano e la stanchezza cresce. Antonietta è costretta a letto, per le Piccole Ancelle è un momento di grande sofferenza, la madre che amorevolmente le aveva accolte era malata, e lo era gravemente. Nelle due lettere testamento che scrisse poco prima che la morte sopraggiungesse, lasciava beni, titoli, assegni, polizze e qualunque altra cosa, senza esclusione o riserva alcuna alle sue Piccole Ancelle, perché potessero continuare le opere di culto, assistenza e beneficenza. In quella del 3 maggio scrive « Siano benedette queste mie Figliuole che sono state la mia vitale passione, la mia gioia, la mia speranza! Siano sempre più benedette quanto più si sforzeranno a vivere secondo Iddio in conformità dell’ideale serafico. Imploro queste benedizioni per me e per loro, per quelle che verranno anche nel tempo, dalla Santissima Vergine Liberatrice dei Flagelli alla Quale intendo che le mie Figliuole siano devote ed attaccate. Alla stessa Vergine SS.ma Maria Liberatrice affido i miei benefattori, i Superiori, gli amici e se ve siano, anche i nemici dai quali intendo avere misericordia e darne. Per questi ultimi non ho mancato di pregare quotidianamente nella Santa Comunione (…)».

Sorella Morte incontra madre Antonietta

Nei primi di giugno la Madre si aggrava, a Portici riceve l’assistenza materiale di alcune sorelle e quella spirituale di padre Giacinto Ruggiero. Il Frate, la mattina dell’otto giugno, chiede a suor Antonietta le intenzioni per le quali desiderasse far celebrare la Messa, la Madre rispose «la volontà di Dio». Poco dopo, mentre celebrando dice: «sia fatta la volontà di Dio», Antonietta Giugliano chiude gli occhi e con un sorriso si incammina verso l’incontro con il Suo Sposo e Re. Lascia una famiglia religiosa composta da quasi 200 tra Suore e Postulanti, 450 anziani e 1500 orfani. Vestita di bianco, con il capo velato di fiori e tra le mani un rosario, viene portata, il giorno seguente, nel Santuario di Sant’Antonio ad Afragola, il vicario generale dell’Arcidiocesi Mons. Erberto D’Agnese presiede il rito funebre.

Dov’è il corpo della venerabile Antonietta Giugliano?

Al termine della celebrazione la bara, sorretta dalle sorelle, si avviò per le strade di Afragola, preceduta dalla Banda dei ragazzi di Portici, dagli orfanelli dell’Istituto, dai fratini e canonici, seguito da suore, anziani, autorità e popolazione. Il corpo fu portato nella cappella dell’Istituto all’interno del cimitero di Afragola. Il 4 giugno del 1993 il corpo di suor Antonietta Giugliano è stato esumato e traslato, dopo una solenne liturgia presieduta dal cardinale Michele Giordano, all’interno della Cappella nella casa madre al Viale Sant’Antonio, dove ancora riposa. 

Preghiera per ottenere la Beatificazione di Antonietta Giugliano

O Padre, fonte dell’amore e
Dio di ogni consolazione,
che illumini il nostro difficile cammino
con la luce splendida dei tuoi Santi,
e lenisci la nostra sofferenza
con la compassione del loro cuore:
noi Ti ringraziamo
per aver donato alla tua Chiesa
in Suor Antonietta Giugliano
una singolare testimone
della tua misericordia.
Glorifica ora la tua Serva fedele
e accordaci, per sua intercessione,
la grazia che imploriamo da Te
con cuore di figli.
Per Cristo nostro Signore.
Amen!