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Un culto avvolto dal mistero: Foggia festeggia la sua Madonna “invisibile”

Un culto avvolto dal mistero: Foggia festeggia la sua Madonna “invisibile”

Foggia si prepara a festeggiare la sua Patrona: la Beata Vergine Maria dell’Iconavetere

La storia

Era il 1062 e alcuni pastori, che conducevano i buoi ad abbeverarsi, videro tre fiammelle posarsi sull’acqua. Gli animali che avevano condotto in quel luogo avvertivano la presenza di qualcosa di sacro, infatti si inginocchiavano. Quel segno prodigioso li convinse a cercare tra la melma e vi ritrovarono una immagine della Madonna dipinta su un tavolo e ricoperta da veli. Secondo una tradizione successiva la Madonna sarebbe stata dipinta dall’Evangelista San Luca e portata da Costantinopoli a Siponto nel 485 d.c. In seguito sarebbe stata donata dal vescovo Lorenzo Maiorano alla città di Arpi e durante il saccheggio della città, avvenuto intorno al 600, un contadino, per evitare il furto o la distruzione della Sacra immagine l’avrebbe avvolta con drappi e nascosta nel pantano. I pastori, svelata l’immagine dai drappi e dopo averla ripulita, constatarono che, benché degradata dal tempo e dall’acqua, si poteva ancora distinguere l’immagine della Madre di Dio nell’atto di offrire in adorazione suo figlio Gesù. I pastori decisero di rivestire nuovamente l’immagine con dei veli e la portarono nella vicina Taverna del Gufo, che con pochi casolari costituiva un piccolo abitato.

La Chiesa dedicata a Santa Maria in Focis

La Madonna iniziò ad essere conosciuta e venerata come Santa Maria in Focis e i forestieri cominciarono ad affluire numerosi per vederla. Da quel nome “Focis”, che intendeva ricordare la foce, cioè il pantano dove era stata ritrovata, nacque la città di Foggia. Fu infatti Roberto il Guiscardo, nel 1080, a volere la costruzione di una Chiesa nel luogo dove era stato ritrovato il Sacro Tavolo. La chiesa venne subito elevata al rango di Chiesa Palatina e l’immagine fu collocata al suo interno. Nel corso dei secoli il sacro tempio fu più volte ampliato e la città, che lo circondava, divenne una delle più importanti del regno. Tanti sovrani ebbero una forte devozione per quella Sacra immagine, il re Carlo I, morto a Foggia nel 1285, volle che nella Chiesa fosse sepolto il suo cuore.

La Madonna di Foggia: un caso unico nella storia

Foggia vive dunque una devozione particolarissima per la Madonna, ma di questa Vergine dei Sette veli o Iconavetere nessuno conosce le sembianze. La Sacra immagine, infatti, non è mai stata esposta, visibile e senza veli, alla venerazione popolare. Nel 1667 ci fu la prima ricognizione (con prove documentali) della Madonna dei Sette veli. Un atto notarile del successivo 1680 ricorda, infatti, che il canonico don Ignazio Fusco, arciprete della chiesa di San Tommaso Apostolo, accompagnato da due frati cappuccini, per volere del vescovo di Troia mons. Sebastiano Sorrentino, provvide a togliere i veli e ad ispezionare l’immagine. La Vergine era dipinta su una tavola di cedro ed era ormai molto sbiadita. Il Sacro Tavolo, attualmente conservato in cattedrale, ha le dimensioni di 152 cm di altezza, 80 cm di larghezza e 3 cm di spessore. Secondo alcuni, che hanno avuto modo di vedere la Madonna dei Sette veli durante il restauro eseguito nel 1980, metà del volto è dipinto sul quadro e un’altra metà oltre il quadro, cioè metà viso è dipinto su una parte ripiegata all’indietro tramite delle cerniere. La Madonna sarebbe un’icona di tipo Nicopeia, cioè avrebbe il bambino tra le braccia, all’altezza del petto, ed è dipinta frontalmente. Il Sacro Tavolo si presenta tutto ricoperto da preziosi drappi riccamente ricamati, l’ultimo strato, nelle occasioni solenni, è in argento. Verso la sommità si vede un’apertura ovoidale ricoperta di stoffa nera.

Foggia è sconvolta dal terremoto e la Vergine dei Sette veli decide di apparire

Qualcosa di eccezionale accadde nel 1731. Un fortissimo terremoto, il 20 marzo, distrusse la Collegiata di Santa Maria in Focis e buona parte della città. Si contarono circa 20mila morti. Il Sacro Tavolo fu portato nella vicina chiesa dei padri Cappuccini. Il 22 marzo, un giovedì santo, mentre il popolo era raccolto per partecipare alla Sacra Liturgia, avvenne qualcosa di straordinario. Per la prima volta, dalla finestrella ovoidale del Sacro Tavolo, apparve il volto della Vergine Madre di Dio. Dopo alcuni giorni la Madonna dei Sette veli fu portata nella chiesa di San Giovanni battista. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, venuto a conoscenza dell’evento miracoloso, si recò a Foggia e poté vedere la Madonna. La Vergine si mostrava come una giovane di 13-14 anni, col capo coperto da un velo bianco. Il Santo venerando quella visione, quel dolce e amato volto, entrò in estasi e si sollevò da terra. Le apparizioni si ripeterono fino al 1745, in migliaia ammirarono la Vergine e poterono testimoniare che il viso all’interno della finestrella si muoveva (tale attestazione è importante per sostenere la veridicità dell’apparizione, l’immagine della Vergine non era, quindi, quella riprodotta sul Sacro Tavolo). Nel 1782 la venerata immagine della Madonna dei Sette veli fu incoronata con decreto del Capitolo Vaticano e nel 1806 alla chiesa di San Giovanni battista fu attribuito il titolo e la dignità di Basilica minore. Nel 1855 fu istituita la diocesi di Foggia e, così, la ricostruita Collegiata di Santa Maria in Focis divenne cattedrale e l’immagine fu conservata in una cappella laterale.

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori scrive a papa Pio VI

Nella relazione del 1777 Sant’Alfonso così descrive la prima apparizione: “Vidi molte volte ed in diversi giorni, nel cristallo di quella Immagine, il volto di Maria Vergine, come volto di una verginella fra i tredici ed i quattordici anni, la quale aveva coperto il capo di un velo bianco. E vidi quel volto non come scultura o pittura, ma come volto vero, carneo, di fanciulla. Il volto si volgeva qua e là, e nel medesimo tempo che era veduto da me, era pur veduto da tutto il popolo ivi raccolto, il quale perciò si raccomandava a Maria Santissima con grande fervore“.

Quando si festeggia la Madonna dei Sette veli

Le celebrazioni festive per la Madonna dei Sette veli si svolgono due volte all’anno; dal 20 al 22 marzo per ricordare le apparizioni avvenute dopo il terremoto del 1731 (negli ultimi anni la processione si tiene il 20 e 21 marzo) e dal 13 al 16 agosto perchè la Madonna dei Sette veli è la Madonna Assunta in cielo.

                                                                                                           Giovanni Russo

Qui il programma della Festa di marzo 2019