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San Trifone: vita, culto e feste popolari per il santo martire

San Trifone: vita, culto e feste popolari per il santo martire

San Trifone: la vita

Il primo racconto agiografico, che narra le gesta di Trifone, risale all’VIII secolo. San Trifone nacque a Camposede, vicino a Nicea nella Frigia, nell’anno 232 d.C. Sin da bambino si dedicò allo studio delle Sacre Scritture, alla conoscenza del Vangelo e alla preghiera. Quando l’età glielo permise iniziò il lavoro di pastore di oche. Nel 250, con l’imperatore Decio, vi fu una terribile persecuzione contro i cristiani. Trifone, conosciuto per la sua fede autentica, decise di non rispettare l’editto imperiale, che prescriveva di onorare gli dei pagani, e fu, pertanto, arrestato per ordine del prefetto Aquilino. Condotto a Nicea subì terribili torture che si conclusero con la sua decapitazione. Era il 2 febbraio del 250 e Trifone aveva solo diciotto anni. I suoi santi resti furono, poi, riportati a Camposede dove riposarono fino al 809. La memoria liturgica di Trifone è il 1° febbraio ed è venerato da tutte le Chiese che ammettono il culto dei Santi. San Trifone è invocato per proteggere le coltivazioni dalle invasioni di cavallette, dalle infestazioni di rettili, insetti e altre specie di animali nocivi ed è ricordato per aver operato guarigioni ed esorcismi.

Le reliquie del corpo di San Trifone

Nel 809 i marinai veneziani trafugarono le sacre spoglie e, sorpresi da una tempesta, dovettero trovare riparo a Cattaro, in Montenegro. La Confraternita Marinereza decise di acquistare le reliquie del Santo e gli abitanti della città costruirono, in onore di San Trifone, la cattedrale (per conservarvi la testa e buona parte del corpo). Verso la fine del X secolo a Roma si decise di dedicargli una chiesa e vi furono traslate le sue ossa, tranne la testa. Alla metà del settecento la chiesa venne distrutta, per ampliare l’attuale chiesa di Sant’Agostino, e le reliquie furono spostate in diversi luoghi. Alcune furono portate a Ravello e, poi, a Tramonti dove ancora sono venerate. Nella chiesa di Santa Maria Assunta si conservano, infatti, le reliquie del braccio e di una parte del dito mignolo sinistro. Altre reliquie sono presso l’Abbazia di Altilia, a Cerignola e ad Adelfia. In Bulgaria, in Macedonia e in altre zone dei Balcani di tradizione cristiano-ortodossa, San Trifone è considerato il patrono dei vinicoltori e viene celebrato il 14 febbraio.

La Festa del 10 novembre

La traslazione delle ossa di Trifone da Cattaro a Roma avvenne, secondo tradizione, il 10 novembre, pertanto, in alcuni luoghi, si preferisce festeggiare questa data. Ciò avviene, ad esempio, a Tramonti (nella costiera amalfitana) dove si tiene una solenne processione-fiaccolata con banda musicale e fuochi d’artificio, e ad Adelfia (vicino Bari).

Adefia: la “regina” delle feste in Puglia

La prima festa al mondo dedicata a San Trifone è sicuramente quella che si tiene ad Adelfia, vicino Bari. Il culto di San Trifone risale, infatti, alla peste che colpì la popolazione nel 1656. La statua del Santo, realizzata nel 1783 dallo scultore Riccardo Brudaglio, è conservata nella chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari. Dal 1 al 11 novembre la cittadina pugliese onora il santo patrono con caratteristiche manifestazioni popolari e di devozione. Tali festeggiamenti, unici per importanza in Puglia, hanno ottenuto per Adelfia il titolo di “regina delle feste”. Già verso la metà di ottobre la ditta Faniuolo comincia a montare le luminarie e realizza la scenografia che racchiude la cassa armonica, la ditta se ne è occupata la prima volta 100 anni fa. I momenti clou sono, poi, quelli che vanno dal 9 al 11 novembre. La sera del 9 la festa si apre con il lancio della mongolfiera e l’arrivo del quadro vicino alla cassa armonica che, sino a notte fonda, ospita diversi gruppi bandistici. Alle 4 di notte un colpo secco di mortaio invita i fedeli a recarsi in chiesa per onorare il santo patrono, la prima messa si tiene alle ore 4.30. Dalle 10 riprendono i concerti bandistici, alle 11.00 si tiene la “riffa”, cioè la raccolta di offerte, mentre una banda musicale si reca alla casa comunale per accompagnare le autorità civili verso la chiesa madre dove, verso le 11.30, esce la statua di San Trifone. Durante la processione, nelle vicinanze dell’arco dell’orologio, il Sindaco consegna le chiavi del paese. Nel primo pomeriggio, appena fuori Adelfia, si tiene la gara pirotecnica che dura un paio d’ore. Un ulteriore giorno di festa si tiene, la domenica seguente, per riporre la statua del Santo nella nicchia della chiesa madre.

                                                                             Giovanni Russo

Il reportage, pubblicato di seguito, è stato realizzato dal maestro fotografo Francesco Vallarella di Bari, l’uso delle foto è consentito esclusivamente per motivi personali.