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A Vetralla e Viterbo un focus sul termalismo e l’olio d’oliva

A Vetralla e Viterbo un focus sul termalismo e l’olio d’oliva

Le reti d’Impresa di Marta e Capodimonte per l’incremento del turismo in Tuscia

Si è da poco conclusa la X edizione di VisiTuscia, la Borsa del Turismo e dell’Agroalimentare della provincia di Viterbo promossa dal Centro Assistenza Tecnica Sviluppo Imprese di Viterbo in partenariato con la Provincia di Viterbo e la locale Camera di Commercio.

Nel corso della manifestazione si è svolto un Workshop itinerante per favorire l’incontro di circa 30 buyers nazionali ed esteri con le aziende impegnate nel turismo e nell’agroalimentare.

Per Vincenzo Peparello, Presidente del Cat-Confeesercenti Viterbo: «La manifestazione si sta confermando sempre più il veicolo di promozione turistica più efficace del territorio. Non è un caso se in dieci anni, tanti quanti ne conta l’evento, il turismo nella provincia di Viterbo sia aumentato del 30%. E non è un caso se produzioni di qualità, come l’Olio extra vergine di oliva, sia nella DOP “Canino” che in quella “Tuscia”, abbiano acquistato una popolarità sui mercati nazionali ed esteri sconosciuta fino a non molti anni fa, come dimostra la presenza alla manifestazione, oltre che di buyer italiani, di rappresentanti del mercato cinese, inglese, romeno e albanese».

Nell’ambito dell’evento “Sì..V’Olio – Festa dell’Olio”, ideato dalla Pro Loco e dal Comune di Vetralla,  è stato possibile fare un salto indietro nella storia giungendo nel medioevo di Vetralla grazie a ricostruzioni storiche teatralizzate, narrazioni, racconti, canti e musiche medievali e tradizionali.

L’olio d’oliva locale è stato il protagonista delle tre giornate di festa, insieme ai vini della Via Francigena ed ai prodotti tipici.

Grande soddisfazione è stata espressa da Carlo Postiglioni, Assessore all’Agricoltura del Comune di Vetralla, secondo il quale: «la cittadinanza ha cominciato a prendere coscienza del valore dell’Olio Extravergine di Oliva nella cultura di Vetralla. L’economia locale non può prescindere da questo prodotto che deve essere presente in ogni nostro agire».

Il Sindaco di Vetralla, Francesco Coppari, ha sottolineato come: «la mostra-mercato  fra gli operatori, è una costante della nostra manifestazione “Sì…V’olio” che, malgrado sia soltanto alla terza edizione, grazie alla collaborazione con VisiTuscia si è già affermata a livello regionale, nazionale e, oserei dire, perfino internazionale per la costante presenza di operatori che vengono anche dall’estero. Noi abbiamo bisogno di questi contatti per proiettare la nostra città nell’orbita di quelle che “contano” nella produzione agroalimentare di qualità».

Pietro Carloni, presidente di una delle due Cooperative Vetrallesi ha riferito che: «complessivamente nei cinque frantoi presenti sul territorio comunale, vengono conferiti oltre 75 mila quintali di frutto, prevalentemente nella qualità “canino”, che generano un prodotto di bassa acidità (4%), di piacevolissimo gusto e molto apprezzato soprattutto sui mercati dell’Italia nord-orientale dove abbiamo i nostri maggiori estimatori». Nel corso dell’incontro di Vetralla, sono state gettate anche le basi per un prossimo gemellaggio della città con una località romena. Ad annunciarlo il Sindaco, Francesco Coppari e l’Addetto Culturale dell’Ambasciata di Romania a Roma, Octavian Haragos.

 Vincenzo Peparello, ha chiarito gli obiettivi che si pone l’evento: «ogni anno VisiTuscia punta le proprie attenzioni su un aspetto particolare del turismo e dell’agroalimentare viterbese. Quest’anno, anche per sensibilizzare politici ed imprenditori su un tema di grande interesse per l’economia locale, abbiamo puntato sul termalismo».

Le Terme della Tuscia erano già note agli Etruschi e poi ai Romani, che sfruttarono le numerose sorgenti di acqua calda per edificare ben quattordici terme. Durante il medioevo il complesso termale viterbese attirò numerosi pontefici: Papa Gregorio IX, Papa Niccolò V e Papa Bonifacio IX. I centri termali aperti al pubblico sono oggi quelli del Parco del Bullicame, del Bagnaccio e le Piscine Carletti a cui si aggiungono i due stabilimenti delle “Terme dei Papi” e del “Pianeta Benessere”.

In un sistema termale come quello viterbese, che può contare oggi solo su due strutture alberghiere sia pure di ottime qualità, come l’Hotel Salus e le Terme dei Papi, classificate entrambe con 4 stelle, ma dalle disponibilità limitate (un centinaio di camere la prima e solo 23 la seconda), si auspica che possano riaprire le Terme ex Inps che insistono su una superficie di ben sette ettari.

Nel corso del convegno “Il rilancio del sistema termale viterbese” il Senatore Umberto Fusco, Responsabile Nazionale per il Termalismo della Lega, ha detto: «in un momento topico per il turismo termale a Viterbo, l’apertura di nuove strutture ricettive non può che far bene al settore oltre ché all’intero territorio e all’imprenditoria privata che va aiutata e supportata. Viterbo, deve investire nel termalismo perché le sue potenzialità non sono seconde a nessuna altra località nazionale soprattutto se si considera il contesto territoriale». E nell’augurarsi che possa presto essere attuato un piano regolatore delle acque termali, il senatore Fusco ha annunciato che da gennaio il Parlamento inizierà a lavorare per cambiare la legge che regola il settore del termalismo in Italia.

Secondo il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena, «Ci stiamo muovendo per ripristinare la struttura ex Inps da affiancare alle Terme dei Papi e alle Terme Salus. Ma ci stiamo occupando anche della struttura sulla Cassia Nord e sull’intero sistema”.

Gli fa da contraltare l’Assessore al Termalismo, Claudia Nunzi, la quale ha annunciato che in soli cinque mesi sono state già attuate la sorveglianza del Bullicame e la riqualificazione del sito del Galletti ed ha aggiunto: «in collaborazione con l’Assessore ai Servizi Sociali, Antonella Sberna, e l’Università della Tuscia, stiamo portando avanti un progetto che a breve trasformerà il sito del Galletti, in una struttura accessibile anche ai disabili che ci porterà ad acquisire non solo la bandiera lilla, ma soprattutto a segnalarci nel panorama del sistema termale nazionale come una destinazione all’avanguardia. I nostri progetti tuttavia non si fermeranno qui perché particolare attenzione è stata riposta, come ha detto il Sindaco, anche al progetto di riqualificazione delle Terme ex Inps e delle strutture situate sia a sud che a nord della Cassia».

Oltre alla componente politica, ha portato il proprio contributo al dibattito il Prof. Stefano Landi, presidente di SL&A e già componente della Consulta Regionale per il Turismo Termale, secondo cui «allo storico termalismo terapeutico del dopoguerra, praticato con cicli di cura di 14-21 giorni, si sono sostituite forme più moderne che hanno portato anche ad una radicale trasformazione degli impianti. Il futuro va verso impatti meno traumatici e alle cure vecchia maniera debbono sostituirsi prestazioni wellness a più ampio respiro. Sono queste che oggi debbono prevalere per una economia turistica integrata. Per avere il massimo risultato occorrono però strutture adeguate in grado di offrire non solo la prestazione ma anche il soggiorno: basti solo pensare che se una persona passa la giornata in un territorio, spende mediamente 6 euro, se vi trascorre anche la notte la spesa sale a 88 euro».

Susanna Cherchi e Francesca Ferri, rispettivamente presidente di “Visit Marta” e vice presidente di “Naturalmente Capodimonte”, nel corso di una visita alle cittadine rivierasche del lago di Bolsena, hanno illustrato i progetti delle quattro “Reti d’Impresa su Strada” coordinate da VisiTuscia, vincitrici del bando della Regione Lazio.

 

Harry di Prisco